martedì 3 dicembre 2013

Una inutile saga: Twilight, di Stephanie Meyer.

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Carissimi amici, oggi voglio parlare delle saghe. 
Le saghe sono composte da due, tre, ma anche più libri. In questi tomi vengono scaglionate e centellinate le epopee di personaggi di vario calibro.
Ora, non so voi, ma qui l'unico calibro di cui vorrei parlare, è quello di una pistola.
Non se ne abbiano a male i fan della Meyer, ma questa saga ha prodotto più danni di "Da Vinci code" di Dan Brown.
Sì, perché, laddove il primo libro della saga, ovvero "Twilight", mi abbia piacevolmente interessata, sul resto stenderei un velo pietoso.
Ma andiamo con ordine.
Trama di Twilight: Quando Isabella Swann decide di lasciare l'assolata Phoenix per la fredda e piovosa cittadina di Forks, dove vive suo padre, non immagina certo che la sua vita di teenager timida e introversa conoscerà presto una svolta improvvisa, eccitante e mortalmente pericolosa... Nella nuova scuola tutti la trattano con gentilezza, tutti tranne uno: il misterioso e bellissimo Edward Cullen. Edward non dà confidenza a nessuno. Ma c'è qualcosa in Bella che costringe Edward dapprima a cercare di stare lontano da lei e quindi ad avvicinarla. Tra i due inizia un'amicizia sospettosa che man mano si trasforma in un'attrazione potente, irresistibile. Fino al giorno in cui Edward rivela a Bella il suo segreto...
Dunque, come possiamo leggere, Twilight incomincia con la ragazzotta adolescente (sfigata) che vive in un paesino in Culonia, nella vasta vastità americana.
Non è casuale l'allitterazione sopra citata, sia chiaro.
Insomma questa qui si annoia, come capita a circa 3 miliardi di adolescenti in tutto il mondo.
Sai che novità.
Ma subito accade qualcosa di intrigante: ehi, maschi nuovi a scuola, evviva! 
Ebbene sì: gli ormoni adolescenziali sono peggio dei cani nel periodo dell'accoppiamento. 
Tornando alla tizia imbranata e che cade ogni tre per due, Bella incontra coso, Edwin, pardon, Edward. E gli ormoni cominciano a ballare la cucaracha. Ma, come ogni libro del genere che si rispetti, dobbiamo aspettare un po' prima che fra i due ci sia un certo discorso "linguistico".
Insomma per chi vuole che i due si rotolino sul letto e si infilino un metro di lingua in bocca, ci vuole mezzo libro, se non ricordo male. 
Ma il tenebroso e pallido Edgar, scusate, Edward, ha un segreto. Un mistero misterioso. Un segreto segretoso.
Basta allitterazioni!
Dicevo, il viso pallido ha questo terribile segreto, che vi spiattello adesso: lui - è - un - VAMPIRO!
Ahhhhhhhhhh!
La ragazzotta, prevedibilmente, si innamora del pallido bevitore di sangue. E te pareva. Uno poi fa tanto per instradare bene i propri figli e questa si va a innamorare proprio di quello sbagliato?
La verità è che a Forks, il paesino in Culonia di cui sopra, ci si annoia mortalmente. Quindi persino uno psicopatico con la psoriasi sarebbe stato guardato con interesse. 
Anch'io mi sarei martellata le palle, al posto suo, se avessi dovuto andare a vivere in un paesino che non offre molte chance di divertimento agli adolescenti.
Ma, ancora prevedibilmente, i due si mettono assieme.
Che dire?
Il primo libro mi è piaciuto. Perché la Meyer tratteggia bene i problemi adolescenziali e quindi il baby vampiro, tutto sommato, fa persino simpatia. Ovvio avere curiosità sul secondo, ovvero: New Moon.

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Trama di New Moon: Dopo "Twilight", miscela di romance e vampire story, arriva il secondo volume della saga di Bella ed Edward. Il giorno del diciottesimo compleanno di Isabella un piccolo incidente domestico riesce a mettere in crisi la tranquillità della sua vita in compagnia del fidanzato-vampiro Edward e della famiglia di lui: le ripercussioni sono tali da convincere la famiglia ad abbandonare la cittadina dove abitano, e Edward a lasciare Bella. La ragazza vive un lungo periodo di solitudine e tristezza, in cui taglia i ponti con le proprie amicizie e si rinchiude in se stessa, fino alla quasi casuale riapparizione nella sua vita di Jacob Black, il giovane indiano che per primo aveva fatto nascere in lei i dubbi sulla vera identità della famiglia di Edward. Più il rapporto di amicizia tra Jacob e Bella si rafforza, più lei sembra tornare alla normalità che le mancava da tempo. Ma la quiete appena ritrovata è turbata da eventi misteriosi, tra cui una strana serie di omicidi ai margini della foresta e l'apparizione di nuove, strane creature della notte.

Arriviamo, adesso, al secondo romanzo della Meyer. Qui Bella ha la sfiga attaccata ai talloni, visto che mister "bevosolosangue" decide di mollarla per salvarle la vita. Quindi la tizia cosa fa? Comincia a frequentare un amico di vecchia data, l'irsuto Jacob Black. Sì, perché sfido qualsiasi licantropo che si rispetti a non essere meno che peloso.
All'apparire del peloso amico, il mio sopracciglio comincia a fremere e si chiede se deve scattare verso l'alto, o se la lettura può offrire spunti gradevoli, come accaduto nel primo.
Risultato?
Una palla di libro.
In più indigesto e inverosimile fino alla fine. Perché se per finzione letteraria, posso arrivare a tollerare il vampiro tristanzuolo, il licantropo no. E che cazzo, abbiate pietà! Di fenomeno da baraccone bastava coso, Edward.
E invece la Meyer decide di strafare, vista la fama avuta col primo libro. E qui scatta il sopracciglio verso l'alto: non è possibile, mi dico, che Stefania ci pigli tutti per il culo a questa maniera!
E invece sì. E lo fa con una faccia tosta incredibile, forte dei numeri fatti col primo libro. Quindi mi sorbisco, in maniera sempre meno convinta e più insofferente che mai, il secondo sciroppo, o supposta, se volete.
Chi se ne frega di Jacob che con la luna piena si trasforma in un quattro zampe peloso e ululante? Chi se ne frega se Bella soffre e si dispera? Dove cavolo è Edward? Forse a farsi una pinta di sangue al bar. O a farsi il barista, visto che è sangue fresco, almeno.
Giungo al termine del secondo libro perplessa e con una frase: "Mamma che stronzata 'sto libro!"
Ma, dato che le martellate nelle palle non sono sufficienti, decido di dare un'altra chance alla Stefania nazional-popolare e mi sciroppo il terzo, sperando che la storia migliori, ovvero: Eclipse.

Trama di Eclipse: È il terzo titolo della saga di Stephenie Meyer 
sulla 
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storia d'amore tra la giovane Bella e il vampiro buono Edward, dopo "Twilight" e "New moon". Mentre Seattle è funestata da una serie di strani omicidi e una vampira spietata continua a darle la caccia, Bella si trova ancora una volta in serio pericolo. È arrivato per lei il momento delle decisioni e dei sacrifici: basterà il fidanzato Edward a farle dimenticare il migliore amico Jacob? Troverà il coraggio necessario a diventare una Cullen? Obbligata a scegliere fra l'amore e l'amicizia, è consapevole che la sua decisione rischia di riaccendere la millenaria lotta fra vampiri e licantropi. Nel frattempo l'esame di maturità è alle porte e per Bella il momento della verità si avvicina...
La mia speranza viene disillusa. Questo terzo libro è talmente peggio del secondo che ho rimosso buona parte del contenuto letto. A dirla tutta, se non avessi riletto la trama, non avrei saputo che dire, dato che è davvero una spazzatura creata solo per vendere. Diciamocela tutta, cara la mia Steffy nazional-popolare: vuoi farti i soldi della pensione e io ti capisco! Ma prenderci per il culo con queste ignobili stronzate lede il rispetto che un lettore ha di sé, oltre che la propria intelligenza.
Ma, dato che sono una stacanovista convinta quando si parla di portare a termine un libro, o una saga, proseguo nel farmi del male (non gratuito, visto che il libro lo si compra) e mi accingo a por termine alle mie sofferenze col quarto e, si spera, ultimo tomo della suddetta saga, ovvero: Breaking dawn.

Trama di Breaking dawn: Per Bella Swan essere innamorata di un vampiro è allo stesso tempo un sogno a occhi aperti e il peggiore degli incubi, un intreccio di sensazioni che si alternano e le lacerano l'anima. La passione per Edward Cullen la spinge verso un destino soprannaturale, mentre il profondo legame con Jacob Black la riporta invece indietro, nel mondo terreno. Bella ha alle spalle un anno difficile, pieno di perdite, di conflitti, di tentazioni contraddittorie. Ora è al bivio decisivo: entrare nello sconosciuto mondo degli immortali, o continuare a condurre un'esistenza umana. Dalla sua scelta, dipenderà l'esito del conflitto tra il clan dei vampiri e quello dei licantropi. Eppure, ora che Bella ha preso la sua decisione, sta per scatenarsi una sorprendente catena di eventi che cambieranno per sempre la vita di tutti coloro che la circondano. Ma quando il tempo a sua disposizione sembrerà essere esaurito, e la strada da prendere già stabilita, Bella - dolce e timida in Twilight, sensuale e inquieta in "NewMoon" ed "Eclipse"- andrà incontro a un futuro dal quale non potrà più tornare indietro. Il capitolo conclusivo della saga di "Twilight", svela segreti e misteri di questa epopea romantica che ha avvinto tanti appassionati in tutto il mondo.
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Ed eccoci, finalmente, all'apoteosi della stronzata massima: la fine. Era pure ora, mi sono detta con un sospiro di tribolazione. 
Sì, perché ho fatto davvero il pieno di bevitori di sangue e soggetti affetti da ipertricosi. 
In questo ultimo, penoso, capitolo, la ragazzotta ha compiuto i diciotto anni e adesso, ahinoi, è capacissima di intendere e di volere. E lei vuole Edward, a tutti i costi.
Un po' come i bambini, che vogliono guardare assiduamente i Teletubbies e Peppa Pig, sennò non sono contenti, Edward rappresenta, agli occhi di Bella, un Teletubbie cresciutello con cui metter su famiglia. 
Ovviamente succedono tanti casini, sennò Stefania come avrebbe potuto tirare tanto per le lunghe  questa tiritera che manco come zeppa per un tavolo vorrei usare?
Va bene che ha fatto un sogno in cui c'erano dei vampiri e, da lì, ha deciso di scrivere il primo libro, ma qui si è esagerato e la stanchezza si avverte.
Il primo parte con una pseudo idea, dal secondo in poi, le cose sono tirate per i capelli perché diciamocelo: non ci sono idee vincenti. Banale e scontato, soprattutto nel finale, dove la nostra adolescente sfigata si trasforma in futura partoriente di una specie di mostriciattolo.
Manco stessimo parlando di un cult movie come "Rosemary's Baby"!
Se il primo risulta godibile come lettura, il quarto appare per quel che è: spazzatura dimenticabile.
Cosa che ho ampiamente fatto.
Nulla da eccepire sulle solite idee di scribacchiare un romanzo sui vampiri, per carità, ma almeno che si rispettino certi canoni!
Ammettiamolo: il Dracula di Bram Stoker non ha rivali. 
Ma anche Carmilla, di Sheridan Le Fanu, è una storia favolosa e scritta da chi sapeva quel che faceva.
Il punto è che quando si legge letteratura di questo genere e ci si abbevera alla fonte dei padri fondatori di questo filone, non si può far a meno di notare la rozzezza d'intenti e le trame abboracciate.
E io ho letto Dracula e Carmilla quando ero adolescente. Quindi, cara Stephanie, o Stefania che dir si voglia, non me ne volere, ma certi livelli non li raggiungerai facilmente.
Perlomeno con me.

Perché non leggere questa saga: per evitare di crearsi falsi miti. Se costretti, o sommariamente interessati alla faccenda, consiglio vivamente di leggere prima la letteratura ad essa connaturata, perché di autori che si sono versati sull'argomento, con classe e stile, ce ne sono stati tantissimi dall'Ottocento ai giorni nostri. Io ho citato solo due, delle pietre miliari. Per amor di chiarezza devo, tra l'altro, fare una precisazione: Carmilla ha ispirato Stoker a scrivere il suo Dracula. Ed ho detto tutto.

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