sabato 30 novembre 2013

E poi, Paulette... di Barbara Constantine, edito da Einaudi







E poi, Paulette... di Barbara Constantine 





Edito da: Einaudi
genere: narrativa umoristica 
formato: cartaceo (brossura)
pagine: 232
costo: € 17,00
costo: € 9,99
Book Trailer: non trovato
pagina Facebook Einaudi: no


La trama

Ferdinand è rimasto sorpreso dalla velocità con cui è successo tutto. Dopo appena tre frasi Simone si è alzata, ha afferrato Hortense per la manica, l’ha trascinata in camera da letto. Le ha sentite bisbigliare, ci hanno messo meno di un minuto, sono tornate un po’ tremanti e con gli occhi umidi, lo hanno abbracciato, una dopo l’altra. Il giorno prima si era ripresentato il nipote, dopo che Ferdinand e i bambini se n’erano andati, e le aveva completamente terrorizzate. Avevano trascorso una brutta nottata. Innanzitutto a piangere le cocorite, ritrovate morte nella gabbia, con le due paia di zampette all’aria e la pancia gonfia, una morte del tutto incomprensibile, poi a pianificare la loro partenza, quella grossa, quella definitiva, con adeguate dosi di sonnifero su ognuno dei tavolini da notte. Avevano programmato, nell’ordine, di passare la giornata a fare le grandi pulizie, perché ci tenevano che la casa fosse impeccabile. Nessuno avrebbe potuto accusarle, una volta partite, di essere delle sudicione. Ah, questo proprio no! Mai e poi mai. A fine giornata avrebbero scritto un biglietto per chi fosse stato interessato a conoscere i motivi. E avevano deciso il menu della cena. Primo, secondo e dessert: solo dolci! Éclair al caffè, meringhe alla frutta candita e babà al rum. Il diabete e quell’altra schifezza, il colesterolo, potevano andare al diavolo, non si sarebbero negate niente! Solo dopo sarebbero andate a dormire – verso le otto e mezzo, a meno che in tv non ci fosse un bel film o un documentario interessante – si sarebbero dette bye bye e qualcosa del tipo: Con un po’ di fortuna e un grosso errore di scambio dei binari, rischiamo di ritrovarci in paradiso, mia cara, giusto per ridere insieme l’ultima volta, e un’ora dopo, di regola, sarebbe stato tutto finito. Perciò la proposta di Ferdinand arrivava come… una ciambella di salvataggio, un’oasi nel deserto, una luce in fondo al tunnel? Una tregua, in ogni caso. Hanno detto di sì.


Impressioni

Barbara Constantine, di cui avevo già letto "La bella estate di Mélie" http://www.ibs.it/code/9788860522337/constantine-barbara/bella-estate-melie.html ci regala un'ennesima avventura fresca e simpatica. 
Il personaggio principale, Ferdinand, è un vecchio signore che vive in una grande casa di campagna. Ferdinand è solo, e si annoia. Vedovo non affranto e padre di due figli, di cui uno emigrato in Australia e l'altro, invece, che vive nel suo stesso paesino, Ferdinand occupa le sue giornate come può. Ma il tempo sembra non passare mai. Finché, un giorno, incontra Berthe, cane della sua vicina di casa. Marceline ha dimenticato il gas aperto e una Berthe inquieta e spaventata conduce Ferdinand dalla sua padrona.
Marceline è in ristrettezze economiche e, durante un terribile temporale, il tetto della sua casa fa acqua da tutte le parti. E allora perché non proporre a Marceline di andare a vivere con lui, nella fattoria? In fondo, la casa ha molte stanze e lui si annoia; aiutare una vicina non potrà fargli altro che bene. Peccato che Marceline abbia, oltre Berthe, un gatto e un asino, che dice di sì a tutti. Basta fargli una domanda, dargli una carota e il vecchio Cornélius annuisce felice.
Ferdinand non è contentissimo di Cornélius, soprattutto perché l'asino ha imparato ad aprire le serrature e quindi gli devasta allegramente l'orto.
In tutto questo, Marceline è solo la prima persona che graviterà nella grande casa di Ferdinand. Sì, perché accade, poco dopo, che Guy, amico di vecchia data di Ferdinand, rimanga vedovo. Onde evitare di lasciarlo morire di tristezza, Ferdinand gli impone di trasferirsi da lui. E qui Guy, come Marceline, pare rifiorire. Dopo di loro, altri strambi personaggi arriveranno nella vecchia casa. Ma il bello è che non saranno solo arzilli vecchietti! Fra un sorriso e un momento di estrema tenerezza, dunque, Barbara Constantine ci regala un altro libro frizzante, dove la terza età non è vista con orrore ma con tanta allegria. Il libro è godibilissimo, scritto in maniera buffa e intimista e si divora in un giorno. Solo il finale mi ha lasciata un po' perplessa, perché mi fa pensare che forse rivedremo presto Ferdinand e i suoi amici. 
"In dubis, abstine" avrebbero detto i latini, quindi mi astengo dal pensare ad un prosieguo e resto con la mente ancorata su Ferdinand e il suo gran cuore e sul Tempo che inizialmente si dilatava e non passava mai e poi, invece, dopo l'arrivo di tante persone, acquisisce un senso diverso, più pieno e interessante. 

Perché acquistare questo libro? Perché fa vedere la terza età come qualcosa in cui rivalutare tutto e reinventarsi. E per amare, laddove li si abbia ancora, i propri nonni. 

Voto: 9
















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