lunedì 3 marzo 2014

Contest 20lines-Amazon-Rizzoli. L'agghiacciante risposta dei "tuentilainers".

Il titolo parrebbe voler indicare un omicidio. Non è così, tranquilli. O meglio, l'omicidio c'è, ma non è umano.
La perplessità è giusta, ma abbiate pazienza: sono ancora confusa e il mio italiano ne risente.
Sono iscritta a questo bel portalino, 20lines, dove ogni utente può scrivere delle amene stronzate in 20 righi.
Ecco cosa significa, dunque, tuentilains, o uomini di poca fede!
Fatti i primi, catastrofici errori nel non rispettare 'sti benedetti 20 righi, ho abbandonato il portalino, che nel frattempo, viste le iscrizioni in massa, è diventato un portalone.
Ma una mail degli amici creatori del sito mi ha detto, oltre un mese fa: "Ehi, Esther! Ma lo sai che abbiamo creato un contest con Amazon e Rizzoli?! Vieni anche tu in mezzo a noi! Pubblica il tuo inedito e partecipa alla selezione, dài!".
Il mio cervello, annacquato dalla troppa scrittura, s'è appassionatamente risvegliato al suono della parola "contest".
Quindi, incuriosita dall'esca, sono entrata e paff!, ecco sciorinato il sistema per partecipare al concorsino, concorsello, concorsaccio.
A parte che, per mia sfortuna (o fortuna?), non ho un inedito da dare in pasto a loro, ma la faccenda si complica perché devi registrarti su Amazon, caricare il tuo faticoso lavoro e poi tornare su tuentilains a guardare le pigne che cadono.
Vorrei che le pigne cadessero, ma in testa a quasi tutti gli scrittori della domenica che partecipano al concorso.
Incazzarsi è lecito, specie se uno sputa sangue per pubblicare con serietà. Specie se tenta di scrivere con coscienza, evitando strafalcioni, tempi verbali a cazzo e altre simpatiche schifezze.
S'è capito che parlo di me medesima, vero?
Perché poi ho il sospetto che Rizzoli abbia creato 'sto "contest" perché alla canna del gas, o che abbia Equitalia appollaiata sulla spalla e tenti di raccattar, così facendo, qualche milionata di euri per tappare le falle di bilancio.
Sospetto ingiustificato? Staremo a vedere.
Passi il fatto che una possibilità non si nega a nessuno. Ma io non passo su ciò che dovrebbe essere il punto chiave del concorso: il libro.
E qui, senza ciurlare nel manico, il libro non c'è.
Con tutta una lapalissiana evidenza questi tizi non sanno scrivere un cazzo.
Parliamo degli utenti che hanno deciso di far conoscere al mondo dei più le loro improbe fatiche letterarie, dunque.
Dopo aver caricato i loro manoscritti, è incominciata la raccattata selvaggia. 
Nel senso che questi sfacciati sognatori entrano nelle storie altrui non già per continuare dei "nodi" nelle storie preesistenti, ma per far campagna elettorale di se stessi. I messaggi sono sempre tristemente uguali:
Ciao! Partecipo al concorso Big Jump con l'opera "Calze fritte" nella sezione thriller, passeresti a dare un voto? Grazie! [segue immancabile link].
La cosa ha dell'incredibile, perché alcuni non fingono nemmeno di dire cose del tipo: "Ah, bello il tuo racconto".
Sono tutti presi dalla smania di diventare Scrittori Affermati.
A me è capitato tre volte di essere contattata da utenti affamati di voti. La prima volta ho votato per simpatia, sebbene non fossi convinta del tutto della trama. La seconda ho votato con convinzione, per una certa qual originalità di titolo e trama. La terza ho glissato perché trama e scrittura erano talmente brutte da essere uno schiaffo in faccia a chi il mestiere lo fa da anni e con migliori risultati.
E non mi riferisco a me, ma a gente del calibro di Camilleri, solo per citarne uno a caso.
Alcuni partecipanti hanno messo dei titoli penosi, contorti o semplicemente brutti. Altri hanno tentato di darne di filosofici, o colti, come a voler dire: "Io sì che so scrivere! Tiè!".
Ma, titoli a parte, aprendo a caso dei sunti delle fatiche letterarie si evince qualcosa di incredibilmente triste: piattezza nei dialoghi, trame banali e scontate e sgrammaticature da brivido.
Alcuni, credendosi dei novelli Joyce, tentano di ricalcare un modello letterario che nulla ha a che vedere con una pietra miliare come l'Ulisse.
Ma andiamo con ordine. 
I generi da poter presentare sono tre: thriller, rosa e storico. Adesso spiegherò, nello specifico, come funziona la faccenda.

  Chi può partecipare
Gli autori di romanzi inediti oppure pubblicati attraverso una piattaforma di self-publishing, appartenenti a uno dei seguenti generi: giallo (thriller), rosa o ambientazione storica.


Quindi, come abbiamo letto, se io ho pubblicato con Amazon (riferimento implicito) o altri siti similari, posso partecipare. Evviva!

Come funziona
fino al
14 febbraio

Scrivi un nuovo romanzo oppure tiralo fuori dal cassetto e pubblicalo su Kindle Direct Publishing di Amazon.


Certo! Perché se a me arriva la mail un mese prima, io scrivo cinquecentomila battute, spazi inclusi, così, come nulla fosse!

fino al
14 febbraio

Iscriviti su 20lines, compila il form e scrivi un racconto breve di massimo 120 righe che riassuma il tuo romanzo per candidarlo al concorso.


120 righi per spiegare cosa? Difficile, se non quasi impossibile definire una trama in 120 righi.



 dal 18          febbraio
 al 16 marzo

      La prima selezione è social: la community       di 20lines e tutti i lettori del web possono       leggere e votare i racconti in gara e             scegliere i migliori 10 per genere. 

Social, ecco. Da qui si scatena l'inferno della richiesta selvaggia dei voti.


     dal 17 marzo al 30 aprile
La seconda selezione spetta a Rizzoli, che sceglierà il romanzo vincitore per ogni genere, e ad Amazon, che darà voce ai suoi clienti e decreterà il romanzo più apprezzato sulla piattaforma KDP tra tutti quelli che hanno partecipato al concorso.

E qui, chi partecipa, sbava.

dal 1 maggio
al 15 giugno

Saranno assegnati i seguenti premi:
BigJump Rizzoli Winner - il romanzo sarà editato e pubblicato in digitale e cartaceo sotto il marchio Rizzoli
BigJump  KDP Winner - il libro più apprezzato dai clienti Amazon sarà messo in evidenza sulla pagina eBook Kindle
BigJump Category Winner - i 2 romanzi di genere diverso dal "Rizzoli winner" sono editati e pubblicati in digitale sotto il marchio Rizzoli

Capito? Alla fine il Dante Alighieri de noantri avrà la coppa come miglior scrittore del contest.
A questo punto urge controllare chi abbia presentato cosa. E vado a farlo, altrimenti risulto poco credibile quando m'incazzo.
Pronti a leggere degli estratti ai limiti del paranormale?
Partiamo col settore rosa, tanto per sparare a caso.
 “Un attimo…Questo vestito fa parte della proposta particolare di Stephan. Non posso accettarlo e non voglio accettarlo. Ma chi si crede di essere.” Abbandono subito il vestito sul divano, e continuo a esplorare la suite.
Sbaglierò ma, tralasciando lo spazio dopo i puntini sospensivi, alla fine ci vorrebbe un punto interrogativo. Ma magari sbaglio, eh!
Centinaia di camice sono appese a un lato dell'armadio, le osservo una a una. 
Ma tutte tutte? E poi, il plurale di camicia una volta non era "camicie"? No, sicuramente sbaglio io. 

 Le iniziali S.B. sono presenti su tutte, ad eccezione di una color bianco. La prendo e la guardo attentamente per scovare il richiamo del suo nome, ma non lo trovo. 
Prova con un fischietto, magari ti risponde.

Scosto la leggera trapunta e ispiro profondamente per sentire il profumo eccitante di Barney sulle lenzuola. “Non faccio nulla di male ! Tanto lui non può vedermi.” Per alcuni minuti mi rilasso su letto, immaginando atti davvero, sconci. 
Tralasciando lo spazio a cazzo ( ! ), la protagonista ci inchioda alla sedia con un dialogo talmente interessante che una nutria ne rimarrebbe di certo deliziata. Sul finire abbiamo una virgola singhiozzante, forse orfana. La nutria sta sbavando per gli atti "davvero, sconci"...

Non proseguo perché non ce la faccio. Non riesco a valutare con serietà gli altri "prodotti" che più che letterari potrebbero essere ascritti a "prodotti post colazione in bagno".
Per farla breve, i tre capoccioni di 20lines, Amazon e Rizzoli si sono seduti al bar, hanno preso un caffè e stilato a tavolino l'esca per lo scrittore della domenica.
Sì, perché fatto salvo alcuni casi in cui ho letto qualcosa di scritto bene, 20lines pullula di gente sgrammaticata e con trame che definirle plagio è un assunto quasi certo. E se non c'è plagio, allora non c'è molto altro, perché sembra che lo scrittore della domenica non riesca a elevarsi verso una scrittura che esuli dalla propria, mediocre, vita.
Non si contano, infatti, le terribili biografie mascherate da romanzi. Togliendo questo, a molti 20liners dev'essere sfuggita (e non poco) la faccenda del "genere".
Robetta da poco, lo so. Ma se ti si chiede di caricare uno storico, perché cazzo carichi una roba che tutto è, tranne che uno storico?
C'è gente che ha messo storie che non è dato capire a che genere appartengano: silloge poetica? Thriller? Flusso di coscienza su uno squilibrato? Cosa, dannazione?
Ecco a cosa s'è ridotta Rizzoli: a ravanare nel fango, con la speranza di trovare Lo Scrittore Vero.
Ora, magari sbaglierò, ma la faccenda dell'algoritmo per i voti pare possa essere aggirata creando millemila account con un ID (o era IP? Mah!) differente, ergo votare la propria opera per farla essere in testa alla classifica risulta un giochetto da ragazzi.
Sì, perché la prima fase per essere "notati" è quella di farsi votare a più non posso, scassando la minchia a tutti.
Ma poi parliamoci chiaro: se io partecipo al contest, posso mai andare a votare uno più bravo di me che concorre nella mia stessa sezione?
No!
Perché lo scrittore della domenica non ha senso critico. Ho letto commenti di sedicenti autori che si sbrodolavano addosso da soli quando qualcuno osava criticarli. E lo facevano con arroganza, come a dire "Come osi dirmi che non so scrivere?".
Insomma non c'è pudore alcuno, né talento alcuno. Viene da chiedersi, chiusa la gara, chi sarà il "vincitore" e se costui (o costei) davvero riceverà una proposta contrattuale dalla Rizzoli.
Staremo a vedere. Per ora continuerò a scribacchiare storielle dal mio profilo, tenendomi alla larga dai partecipanti. Alla fine vedremo se Rizzoli ha fatto un clamoroso buco nell'acqua o se dal marasma degli scrittori della domenica verrà fuori qualcuno che sa scrivere persino "qual è" senza apostrofo.
Ci credo poco, ma sognare non costa nulla, no?